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Firmino, il topo librofilo

 

di Luca Del Ferraro

 

Nei locali di una libreria di Boston negli anni sessanta, si svolge la vita di un topo. Ultimo di 13 fratelli, riesce a sopravvivere grazie ai libri, cibo per il corpo ma soprattutto per la sua mente. Tra soffitte e scaffali polverosi, Sam Savage con "Firmino" (Einaudi, 2008) narra le vicende del piccolo roditore auto-elevatosi a icona intellettuale.

 

Boston non offre molti luoghi dove mamma Flo possa partorire la sua nidiata di topolini. Ecco allora che la libreria di Norman si presenta come provvidenziale. L'ultimo a nascere è Firmino, il piu gracile. Il momento dell'allattamento diventa una guerra per i topolini, in quanto le mammelle di Flo sono 12 e i piccoli sono 13. Firmino perde il confronto con i fratelli e deve arrangiarsi cercando qualcosa che possa nutrirlo al posto del latte materno. Troverà, nella cellulosa dei libri, la sua fonte primaria di sostentamento. E ben presto, la carta delle pagine diventera nutrimento per la mente prima che per il corpo. Imparera a leggere e si convincerà che le piu grandi figure della letteratura mondiale possano fungere da maestre di vita anche per un topo come lui; cosi, tra una pagina e l'altra, Firmino vivra le avventure di Anna Karenina, attraversera le pagine di Lolita e si innamorera perdutamente di Ginger Rogers, al punto di immedesimarsi in un Fred Astaire d'altri tempi.

 

La storia di Savage si snoda lungo i locali angusti della libreria di Norman e la casa di Jerry, dove Firmino andra a vivere in qualita di "ratto di compagnia". Una serie di riflessioni introspettive narrate in prima persona dal piccolo topo di citta, accompagnano il lettore in un exscursus letterario quale potrebbe essere una guida in un museo. Pensieri in libertà di un roditore che usano come cornice gli spunti forniti dai grandi autori letterari. La libreria in cui vivere diventa quindi metafora di un percorso di crescita che però non va oltre il puro e semplice riassunto dei fatti. Si ha come l'impressione che il protagonista sia un un uomo finito per errore nel corpo di un topo, una sorta di diario quotidiano che non ha altra ragione d'esistere se non quella di narrare gli avvenimenti, durante il loro divenire accompagnandoli da commenti in cui il protagonista recita la parte di eroe decadente.

 

Su tutto pesa la sensazione del tempo che viene a mancare, il disfacimento del quartiere in cui Firmino vive, accompagna di pari passo il lento ma inesorabile monologo che il piccolo roditore mette in scena. Un monologo a volte un po' troppo cupo, e immobile nelle parole. Savage cerca di tenere insieme una trama forse troppo leggera, sfruttando i vari riferimenti bibliografici che mette in bocca al piccolo protagonista per farne un "martire letterario". La storia si barcamena tra i pensieri e le fantasie di Firmino lasciando un senso di incompletezza alla fine della lettura. Forse ci si poteva aspettare di più da un autore che chiama in causa, anche se solo tramite continue citazioni, alcuni grandi nomi della letteratura.

 

Firmino ha vinto tutti i piú importanti premi letterari per esordienti negli Stati Uniti. Dopo l'ultima Fiera di Francoforte e diventato un caso internazionale.

 

Voto: 6

 

Autore: Sam Savage

Titolo: Firmino

Editore: Einaudi - Stile libero Big

Data di pubblicazione: Aprile 2008

Pagine: 180

Prezzo: 14 euro

 

(03 giugno 2008)

                    

Sam Savage, nato nel 1940 nel South Carolina, e un esordiente assoluto. Ex professore di filosofia, poi meccanico di biciclette, carpentiere e pescatore, ha scritto con Firmino il libro della sua vita. Pubblicato in America da una piccola casa editrice no profit con una tiratura di mille copie e fuori dal circuito della grande editoria.