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Come innamorarsi di un tronista. Intervista a Manuela Blasi

 

di Daniela Allocco

 

Lalla ha venticinque anni, vive a Roma, divide un appartamento con altre cinque ragazze e, dopo aver preso una laurea e due specializzazioni, per lavorare non trova nessun altra soluzione che quella di fare la cubista. Tra le luci delle discoteche Lalla incontra Simone, per lei un sconosciuto, per le sue amiche un volto celebre della trasmissione "Uomini e donne" a cui il ragazzo partecipa in veste di tronista. Finalmente assunta come assistente alla produzione di un programma televisivo, Lalla si realizza da un punto di vista professionale e proprio negli studi di Cinecittà, si imbatte nuovamente in Simone. Questa volta il colpo di fulmine non tarda ad arrivare. Lalla scopre che, al di là delle apparenze, Simone è tutt'altro che un "bello senz'anima" ma un ragazzo sensibile, capace di farla innamorare. Per conquistare l'oggetto dei suoi desideri, Lalla non ha scelta. Si presenta a "Uomini e donne" e inizia in diretta un serrato corteggiamento.

 

Manuela Blasi autrice di "Mamma mi sono innamorato di un tronista" (Newton & Compton, 2008) si racconta.

 

Il tuo libro descrive i sogni e le ambizioni delle giovani ragazze di oggi. Credi sul serio che si possano realizzare come dice la protagonista nel libro e che la vita sia una favola?

Il fatto che io stessa sia riuscita a realizzare il sogno, che avevo fin da bambina, di fare "un giorno" la scrittrice, è gia di per sé una favola che può essere presa come modello. Il mio romanzo e semplicemente un modo fiabesco per dare un nuovo stimolo ai giovani di oggi che, come ben sappiamo dalle cronache, hanno perso molti dei loro valori e delle loro ambizioni.

 

Perché hai deciso di scrivere un libro su un programma trash come quello di Uomini e Donne? A che genere di lettore è rivolto il tuo libro?

Il programma televisivo di Maria De Filippi, che possa piacere o meno, sta comunque segnando un'epoca. Oggi le ragazze non sognano più un cantante o un attore come accadeva negli anni '80, ma un "tronista" e questo è un fattore certamente discutibile, ma di cui non si può far finta di nulla. L'idea di scrivere un libro su questo programma non è nata dalla volontà di promuovere la televisione, ma di raccontare, in maniera semplice, diretta e con la giusta ironia, uno spaccato della nostra società. Certamente il target di riferimento è un pubblico femminile e giovane, che conosce le modalità del programma in questione, ma se si prescinde dal fattore "trono" e si supera il "pregiudizio" nei confronti del titolo, è un romanzo che può tranquillamente essere letto da chiunque ha voglia di sorridere leggendo una storia di amore e di amicizia, che si snoda attraverso le problematiche quotidiane di un gruppo di venticinquenni dei nostri giorni, come la difficoltà di trovare un lavoro nonostante una laurea e due specializzazioni.

 

Quanto c'è di autobiografico, visto che anche tu tempo fa hai partecipato al programma? Cosa ti aspettavi allora, sognavi come la protagonista del tuo libro?

Per me, prendere parte al programma in qualita di corteggiatrice, non era una velleità televisiva, ma solo un modo per trascorrere del tempo libero facendo qualcosa di divertente. In realtà, quando partecipai, era tutto molto piu ludico e ci si prendeva un po' meno sul serio di quanto non facciano i partecipanti attuali. Di autobiografico c'è la determinazione della protagonista, i valori, la voglia di riuscire a trovare il lavoro dei propri sogni, che è quello per cui ha studiato, e la disperazione nel confrontarsi con una realtà che non è al passo con le sue esigenze.

 

Reality show e affini cosa ne pensi? E credi che aiutino la gente a sognare?

Credo che la leggerezza sia la giusta chiave per affrontare questo genere di programmi, sia come partecipante che come semplice spettatore da casa. I reality dovrebbero essere visti con maggiore "distacco", se ci pensiamo un attimo non sono altro che "moderne telenovelas", rese appunto molto "realistiche" dal meccanismo televisivo. Non aiuteranno a sognare, ma certamente aiutano a spostare un po' l'attenzione dai propri problemi quotidiani e a "decomprimere" la mente dopo una dura giornata di lavoro.

 

La conclusione del libro è un po' banale diciamo scontata. Non e un po' troppo da favola?

Le favole, in fondo, sono sempre un po' scontate. Avete mai letto una favola dove il principe azzurro muore lasciando la principessa nel dolore e nella disperazione? Credo che oggi il mondo abbia seriamente bisogno di tornare a sognare un po', soprattutto l'Italia, in un momento difficile come quello che stiamo vivendo.

 

Non credi che sia sbagliato per le ragazze di oggi aspirare a fare la corte a un tronista o la velina o altro ancora piuttosto che realizzarsi veramente nella vita professionale?

Certo! Ma le due cose dovrebbero prescindere l'una dall'altra, e non precludersi. Il problema è che il "tronista" e la "velina" sono diventanti veri e propri mestieri, anzi, guadagnano molto più loro di una persona con titolo accademico che, invece, deve faticare non poco a trovare un lavoro. E quand'anche riesca a trovarlo, molto spesso si tratta di contratti a progetto o di collaborazione che non lasciano garanzie per il futuro.

 

La protagonista del libro è una laureata che alla fine si lancia a far di tutto tranne per ciò che ha studiato. Non è una visione troppo negativa della società di oggi?

Il meccanismo che dobbiamo rompere è quello che un lavoratore qualificato, dopo tanti anni di studio e sacrifici, col proprio stipendio non riesca ad arrivare alla fine del mese. Il fatto che la protagonista del mio romanzo, laureata e specializzata, sia costretta a fare la cubista per mantenersi, è decisamente una provocazione che dovrebbe farci riflettere. In realtà lei alterna il lavoro di giorno a quello nei locali. Il giorno con un contratto di stage retribuito con buoni pasto, la notte per guadagnare soldi "facili" per poter pagare l'affitto, le bollette e la spesa. Non è una visione negativa, ma la realtà vissuta in prima persona e da tanti altri giovani come me. Il fatto che si parli tanto di "precariato" ne è la riprova.

 

Voto: 5

 

Autore: Manuela Blasi

Titolo: Mamma mi sono innamorata di un tronista!

Editore: Newton Compton

Anno di pubblicazione: 2008

Pagine: 296

Prezzo: 9,90 euro

 

(28 Luglio 2008)

                    

Manuela Blasi, ex corteggiatrice di Uomini e Donne, è nata a Potenza ma vive Roma. Dopo aver lavorato per anni tra stage, contratti a progetto e di collaborazione in qualita' di addetto stampa e organizzatrice di eventi, decide di provare a realizzare il suo sogno: fare la scrittrice. Si definisce amante dello shopping e del buon vino, cuoca provetta, appassionata di psicologia, determinata, allegra e un po' svampita, di sé dice che "da grande vuole fare la scrittrice" e ci prova con questo libro d'esordio.